L’arazzo nella sua parte centrale rappresenta il combattimento tra il giudeo Gionata, e il romano Prisco. Il giudeo cerca di svincolarsi dalla stretta poderosa dell’avversario, gli sferra un colpo e tenta di mordergli la spalla. Attorno a loro imperversa una cruenta battaglia: soldati feriti, cavalli imbizzarriti, scudi, spade, lance spezzate. A terra grovigli di combattenti. In fondo, a destra, possiamo notare la scena di una battaglia navale: quattro imbarcazioni cariche di soldati sono in pieno combattimento. Si notano 40 figure di soldati, definite in tutti i particolari, nonostante le piccolissime dimensioni. Sullo sfondo, elemento ricorrente, una catena di monti.
Questo arazzo riproduce un episodio guerresco avvenuto quando, dopo l’ingresso trionfale a Roma di Vespasiano, il figliol suo Tito “giovane di natura di ogni grandezza capace, bello, come "una certa maestà” come lo dice Tacito comandava le forze romane operanti in Palestina. Un certo Giudeo per nome Gionata “Uomo piccolo di corpo e brutto d’apparenza e vilissimo così per generazione come per le altre cose” viene dinanzi alle mura del tempio sfida i romani a singolar tenzone. Il romano Pudente accetta la sfida, ma rimane ucciso. Gionata, imbaldanzito, schernisce l’esercito romano. Il centurione romano Prisco lo assale e vendica il compagno uccidendo il petulante giudeo!
L’arazzo nella sua parte centrale rappresenta questa seconda lotta tra il giudeo Gionata ed il romano Prisco. Il giudeo perché piccolo di statura, è montato sul corpo di quel romano che egli ha ucciso prima, cerca di svincolarsi dalla stretta poderosa per l’avversario, gli vibra un colpo e nel contempo tenta morderne la spalla…
Ai lati di questa scena centrale infierisce la battaglia: corpi doloranti di feriti… Combattenti nell’atto di piegarsi su se stessi perché trapassati da spada nemica… Cavalli sbizzarriti… a terra scudi, spade, lance spezzate… depressioni di terreno da dove emergono grovigli di combattenti.
Poi, in fondo, a destra, l’occhio è sorpreso dalla presentazione di una battaglia navale. Sulle acque di un fiume sono quattro imbarcazioni cariche di soldati. Anche qui la battaglia è nel suo pieno sviluppo: si scoprono combattenti che danno assalto alla nave nemica: tati ritti a prua stanno per scoccare l’arco: alcuni fanno roteare la spada: altri, precipitati in mare, tentano aggrapparsi alla nave… Sono in tutto 40 piccole figure di soldati come comporta la lontananza, ma ben definiti e vivi.
Tutto il quadro presentato, limitato a destra da un albero slanciato a 2 fusti e a sinistra dallo svolazzo di una bandiera è chiuso da una pittoresca catena di monti che si perde in lontananza...
Bibliografia: Museo degli Arazzi di Marsala - Gli Arazzi della Chiesa Madre di Marsala di C. Cusumano
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